Spot “Valigia di Salvataggio” con Barbara De Rossi & Alessio Boni

Da quando abbiamo presentato gli ultimi dati a giugno la richiesta delle valigie di Salvataggio per le donne in fuga vittime di violenza in pochi mesi si sono praticamente raddoppiate, dall’avvio del progetto ad oggi sono state consegnate in tutto 848 valigie e valigine, per i minori a seguito, un fenomeno preoccupante che rivela una vera e propria emergenza”, è l’allarme lanciato da Grazia Passeri, Presidente di Salvamamme. L’Associazione ha organizzato, al Circolo dei Funzionari della Polizia di Stato, l’evento presentazione “Valigia di Salvataggio: per non tornare indietro”, con l’obiettivo di tracciare un bilancio del progetto che è una vera e propria un’ancora di salvataggio che offre alle donne in fuga un piano di azione completo che le metta al sicuro nei primi giorni successivi all’abbandono della loro casa o in momenti di alta criticità, anche con oggetti (per sé e per i propri figli) che possono essere utili, dagli abiti e le scarpe ai prodotti per l’igiene personale, fino a tutte le informazioni, dai numeri utili all’assistenza psicologica e legale. La valigia e i suoi servizi, che vuole essere un modello da realizzare in Italia e in Europa, è Patrocinato dal Ministero della Giustizia, e avviato in collaborazione con la Polizia di Stato con due protocolli operativi firmati (insieme all’Associazione “Rete di Sicurezza Attiva”) con la Questura di Roma e con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro Rugby.

Ha aperto l’incontro Marta Bonafoni, membro della commissione Politiche Sociali, presente anche in rappresentanza del Presidente Zingaretti: “ci siamo innamorati subito dell’iniziativa “Valigia di salvataggio”. – ha raccontato la consigliera regionale – “la donna capace di dire “no” alla violenza va affiancata e aiutata, anche mediante un’accoglienza concreta, e per questo ogni provincia del Lazio avrà finalmente il suo centro antiviolenza e la sua casa-rifugio». “Protezione, prevenzione, ascolto ed educazione: è questa la strada per azzerare i fenomeni di violenza di genere. Gli strumenti normativi a disposizione delle vittime ci sono e funzionano, ma è necessario un cambiamento sociale che sia fondato sull’educazione al rispetto a partire da scuole, istituzioni, media e strutture penitenziarie” – ha spiegato Cosimo Maria Ferri, sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, nel suo intervento all’incontro, nel quale ha anche sottolineato: “bisogna inoltre garantire alla vittima l’esistenza di un coordinamento omogeneo a livello nazionale tra servizi territoriali, centri antiviolenza ed assistenza sanitaria; valorizzare l’identità e l’autonomia delle donne e promuovere campagne di sensibilizzazione e formazione a vari livelli sono aspetti irrinunciabili per instaurare un’autentica cultura di reciprocità.”

“Abbiamo voluto dipingere il buio dal quale ogni donna può e deve uscire – ha detto l’attrice Barbara De Rossi, volto dello spot insieme al collega Alessio Boni -: il ricordo della violenza rimane alle spalle, il messaggio è che si può ricominciare”. Solo mediante la musica e l’uso di immagini via via più luminose e positive, il regista Marco Santoro ha descritto da un lato la disperazione, dall’ altro la speranza, in pochi minuti densi di emozione.

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